Nel precedente articolo abbiamo visto che il gioco simbolico nasce a partire dalle costruzioni imposte specifiche, che fanno da ponte di passaggio.
Gli studiosi individuano intorno ai 2 anni d’età l’inizio del vero gioco simbolico, quello in cui il pensiero è separato dagli oggetti e l’azione nasce dalle idee più che dalle cose.
Il bambino trasforma gli oggetti facendoli diventare, come per magia, ciò che gli serve per il suo gioco, dimostrando di sperimentare una forma di pensiero nuova, che gli permette di vedere oltre le cose, di usare la fantasia e l’immaginazione.
Giocando a far finta i bambini esercitano la propria immaginazione e creatività, sviluppano autoconsapevolezza, imparano a riconoscere le emozioni proprie e altrui, esplorano mondi sconosciuti, esercitano abilità cognitive e relazionali, sviluppano le prime forme di pensiero astratto, arricchiscono il proprio lessico.
Il gioco simbolico è costituito da 3 elementi osservabili:
- Decontesualizzazione: cioè la capacità di produrre uno schema d’azione (più azioni messe insieme) usando oggetti “non veri” o in un conteso diverso da quello in cui usualmente vengono utilizzati.
- Decentramento: la capacità di “usare” gli altri come agenti o riceventi di un determinato schema d’azione.
- Organizzazione sequenziale: la capacità di organizzare e mettere in sequenza più schemi d’azione.
Il gioco simbolico è narrativo: composto da sequenze appropriatamente lunghe e che il bambino è in grado di modificare, creando delle variazioni sul tema.
SI PUO’ INSEGNARE IL GIOCO SIMBOLICO?
No, è una funzione cognitiva superiore, c’è o non c’è.
MA COME SI PUO’ ALLORA FAVORIRE LO SVILUPPO DEL GIOCO SIMBOLICO NEL BAMBINO?
Si può aiutare il bambino a far vedere possibilità diverse, inserire obiettivi per la comunicazione, per lo sviluppo della motricità fine e per la flessibilità cognitiva, come ad esempio:
- Creare per il vostro bambino un cesto dei travestimenti da mettere in casa con dentro vestiti, accessori, borse, guanti, mantelli, cappelli, pezzi di stoffa. Sarà libero di giocare viaggiando con la fantasia;
- È consigliabile limitare l’uso di giocattoli elettronici e di dispositivi tipo videogiochi;
- E’ utilissimo raccontare, leggere ed inventare storie di fantasia;
- Mettete a disposizione del bambino una serie di materiali ed oggetti poco strutturati (es. scatole di cartone, materiale di riciclo, contenitori vuoti, costruzioni, cuscini, stoffe, …) in modo che possa scegliere da sé quale situazione ricreare nei suoi giochi. Vedrete, si organizzerà in modo molto fantasioso ed originale, magari aggiungendo a questi materiali semplici altri oggetti trovati in casa.
Potete trovare un bellissimo articolo sul gioco simbolico completo ed accurato sulla rivista UPPA – Un pediatra per amico (n.° 6/2017), articolo a pag. 30,“Giochiamo a far finta?” di Chiara Borgia, Pedagogista.
UPPA è un bimestrale per i genitori scritto da pediatri e altri specialisti dell’infanzia. Gli ingredienti sono: indipendenza, competenza e tanta passione, che traspare da ogni articolo.
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Parte dei contenuti dell’articolo sono tratti ed ispirati dal Corso Formativo “Valutazione e trattamento logopedico del bambino piccolo o immaturo. Da 0 a 3 anni” tenuto dalla docente Dott.ssa Irina Podda a dicembre del 2017 a Milano.
robertaperosa.com
Parole di mamma Esperienze di una mamma logopedista
“Vivere intensamente,
condividere esperienze,
crescere con bimbi felici e liberi”